Descrizione
EscursionismoPer questa lunga gita, sveglia e partenza non possono che essere prima dell'alba.
Arrivati a Carona alle 6:00, seguiamo le indicazioni per i rifugi Calvi e Longo e parcheggiamo l'auto della nei parcheggi gratuiti più alti. Potremmo proseguire e risalire fino alla fine della strada sfruttando il parcheggio a pagamento (2€); purtroppo siamo sforniti del ticket necessario, acquistabile solo presso gli esercizi del paese.
Zaino in spalla, proseguiamo per 5 minuti sulla strada asfaltata fino all'inizio della mulattiera che conduce ai rifugi. La stradina, sentiero 210, risale dolcemente la valle passando prima attraverso la frazione Pagliari, poi davanti alle belle cascate della Val Sambuzza fino a giungere nei pressi del Lago di Prato (1650mt).
Qui abbiamo due opzioni: girare a sinistra in direzione del Rifugio Longo oppure proseguire per il Rifugio Calvi. Optiamo per la seconda e raggiungiamo il Calvi (2015mt) dopo 2.00h di cammino, passando prima per la diga del Lago di Fregabolgia, tristemente vuoto.
Alla nostra sinistra in lontananza appaiono inconfondibili le sagome del Diavolo, il "Cervino" della Val Brembana, e del vicino Diavolino.
Dal rifugio scendiamo quindi a sinistra (sentiero 225) verso il sottostante lago rotondo, che costeggiamo fino ad un piccolo ponte cementato dove abbondoniamo il lago, lasciandocelo alle spalle.
Proseguiamo lungo il sentiero che presenta numerosi sali e scendi, fino ad un primo bivio che a sinistra si dirige verso il Longo; ignoriamo la deviazione e proseguiamo in direzione del Passo di Valsecca.
Il sentiero riprende ora a salire fino a raggiungere un secondo bivio, proprio sotto l'imponente Diavolo e con il passo di Valsecca in vista. Seguendo l'indicazione su un masso a terra, abbandoniamo il sentiero per il passo e, svoltando a sinistra, ci dirigiamo verso la base della cresta ovest del Diavolo, in direzione della Bocchetta di Podavit (2624mt), che raggiungiamo in 2:.00h dal Calvi.
Durante la salita alla bocchetta numerosi stambecchi ci fanno compagnia, mostrandoci le loro doti di scalatori sui cigli delle vicine creste.
Breve pausa per un meritato spuntino, indossiamo il caschetto e cominciamo ad arrampicare lungo la cresta che ci condurrà in vetta. La via è ben segnata: numerosi sono i triangoli bianco-rossi, e i tratti di semplice arrampicata (II) non sono mai troppo esposti, ma sempre da affrontare con la dovuta attenzione.
Arrivati ad una sella la pendenza e le difficoltà diminuiscono fino ad arrivare alla bella croce di vetta (5:00h dalla partenza).
La giornata è stupenda e possiamo godere pienamente del un panorama a 360 gradi: dalla vicina cima del Diavolino, al maestoso Pizzo Redorta con quello che ne resta del suo ghiacciaio, fino alle lontane cime dell'Ortles-Cevedale, al massiccio del Bernina ed il suo vicino Disgrazia.
Iniziamo la discesa lungo la stessa via di salita, prestando molta attenzione ai tratti più verticali, raggiungendo in mezz'oretta la bocchetta Podavit, e giù di nuovo per la stessa traccia fino al bivio per il passo Valsecca.
Invece di proseguire per il Calvi, giriamo a destra sul sentiero 248 verso il rifugio Longo, optando quindi per un giro ad anello. In poco più di 2:00h dalla cima, passando per il Passo della Selletta e per il Lago del Diavolo, siamo al rifugio Longo (2026mt), dove ci godiamo un ottimo "pranzetto".
Non avendo camminato abbastanza, decidiamo di non scendere dal Longo per il sentiero normale, una comoda carrareccia, seguendo il bel sentierino 258 che ci porta alla Baita Armentarga, e poi il sentiero 208 fino al Lago del Prato, per riprendere infine la mulattiera percorsa in salita fino ad arrivare a Pagliari.
La giornata è veramente calda e la stanchezza della lunga giornata si fa sentire; cosa meglio di un bel bagno rigenerativo nelle fresche acque del fiume Brembo?
Ultimi dieci minuti di discesa e siamo finalmente all'auto.
Scheda tecnica
02/07/2022
Carona (BG)
2914mt
EE
(Vai a legenda)1800mt
Salita: 5.00h
Totale: 9.30h
Caschetto
MatteoStefano
Note
Un'uscita che regala grande soddisfazioni, un po' lunga se fatta in giornata, sia per lo sviluppo di 25km che per il dislivello di circa 2000m con i diversi sali e scendi. È possibile usufruire del servizio Jeep per raggiungere uno dei due rifugi. La parte di arrampicata dell'ultimo tratto non è difficile tecnicamente, gli appigli sono molti ed i passaggi mai troppo esposti; serve comunque molta attenzione, soprattutto in discesa. Abbiamo incontrato tantissimi stambecchi nella salita alla bocchetta, e tanti altri li abbiamo visti più in lontananza lungo la cresta che risale il Diavolino. Il bagno finale nelle limpide acque del Brembo è stato davvero un toccasana per le nostre provate gambe.
Traccia
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