Descrizione
AlpinismoRisaliamo di buon'ora la Val Seriana fino a Valbondione. Dopo aver acquistato il gratta e sosta nel primo bar (5€), attraversiamo il paese fino al parcheggio in località Grumetti, dove oltre a noi ci sono solo scialpinisti.
Alle 6:00 ci incamminiamo lungo il sentiero 305B. Risalendo nel bosco, in pochi minuti ci immettiamo sul sentiero 305, una comoda carrareccia che risale sul fianco orografico sinistro della valle. Sull'altro versante, in bella vista, ammiriamo le cascate del Serio.
Arrivati a circa 1600mt di quota, abbandoniamo la carrareccia sulla sinistra seguendo il più ripido sentiero 305A, che in breve ci conduce all'arrivo della teleferica ed al vicino Rifugio Curò (1915mt, 1.30h), dove troviamo la prima neve ed altri alpinisti come noi sprovvisti di sci.
Dopo un breve spuntino, indossati ghette e ramponi, riprendiamo il cammino sul sentiero che costeggia il lago artificiale del Barbellino.
Superiamo un ponticello in legno che ci permette di attraversare il torrente proveniente dalla Val Cerviera. Continuiamo ancora per un centinaio di metri ed appena passato il primo traliccio della corrente, risaliamo il ripido pendio alla nostra destra. La neve non è rigelata ma è portante e le tracce di chi ci precede ci aiutano a salire agilmente.
Superato il primo tratto ripido ne attraversiamo uno più pianeggiante per poi, picca alla mano, affrontarne un secondo ripido che risale in direzione dell'evidente Canale dei Ratti. Non raggiungiamo l'attacco del canale, ma proseguiamo a sinistra aggirando la parete rocciosa e puntando la valle che scende tra la cima del Recastello e quella dei Corni Neri. Entrando nella conca la pendenza man mano aumenta e ci costringe ad estrarre la seconda piccozza. Restando lontani dalle pareti che scendono dalla cima risaliamo verso destra puntando la base del canale.
La neve nel canale è ben rigelata, dura e in certi punti quasi ghiacciata; piccozze e ramponi prendono che è una meraviglia su tutti i 400 metri di canale. La pendenza è costante intorno ai 50 gradi, a parte negli ultimi metri prima di raggiungere il colletto dove aumenta leggermente.
Usciti dal canale possiamo ammirare il panorama sulla innevata Val Cerviera e soprattutto riposare i polpacci! Proseguiamo sulla cresta a sinistra, saliamo prima alcune roccette e poi via di nuovo su neve per superare l'ultima rampa che precede la vetta (5.00h).
In lontananza dei grossi nuvoloni ci coprono il panorama che invece non manca sulle vicine cime. Bellissima l'affilata ed innevata cresta che collega la cima al Tre Confini e poi al Gleno, bianchissima tutta la sottostante valle del Trobio, il Pizzo Strinato ed il Diavolo di Malgina fino a chiudere il cerchio con la est del Coca.
Foto di rito con la croce e dopo un meritato pranzetto riprendiamo il cammino per la discesa. Visto l'abbondante innevamento, il sole che scalda e la mancanza di traccia optiamo per scendere dalla stessa via della salita. Scendiamo nuovamente la cresta fino al colletto dove iniziamo a disarrampicare tutto il canale (1.00h). Sfondando un po' nella neve scaldata dal sole ripercorriamo le tracce della salita fino al rifugio (2.00h dalla cima), dove ci aspettano una birretta ed un buon tagliere.
Terminata la pausa scendiamo alla macchina seguendo lo stesso sentiero della salita (1.15h).
Scheda tecnica
11/05/2024
Valbondione (BG)
2886mt
PD+
(Vai a legenda)1900mt
Salita: 5.00h
Totale: 8.15h
Doppia piccozza, ramponi, caschetto
StefanoMatteoEdoardo
Note
Uscita lunga ed impegnativa. Il dislivello si fa sentire e le condizioni della neve potrebbero influenzare molto sia le difficoltà che l'impegno fisico. Per chi volesse spezzare l'uscita in due giorni è possibile appoggiarsi al Rifugio Curò, che solitamente è aperto nei weekend già da fine Aprile. Le condizioni che abbiamo trovato erano perfette, a parte alcuni tratti prima dell'attacco del canale dove si sfondava. La pendenza nel canale non molla mai, neanche un metro. Il casco è d'obbligo: ci ha salvato la testa da parecchi pezzi di ghiaccio staccati da chi ci precedeva, ma soprattutto durante la discesa quando le temperature erano già salite. Viste le ottime condizioni alcuni alpinisti hanno prima salito il Canale dei Ratti per poi traversare e ricongiungersi alla base del canale Nord. Il panorama dalla cima è grandioso, una conca dove tutte le vette sfiorano o superano i 3000 metri. Sicuramente ci torneremo per un'uscita nella bella stagione.
Traccia
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