Descrizione
EscursionismoIl Piz Tri è una cima di 2308mt, nelle Alpi Orobie, situata sul versante occidentale della Valcamonica.
Punto di partenza della nostra ascensione è un piccolo parcheggio appena superato la frazione Loritto, comune di Malonno, a circa 1150mt di quota.
La prima parte del sentiero è una mulattiera che sale tra prati e abetaie, superando alcune incantevoli baite. Già qui la neve è abbondante, e praticamente il sentiero è una traccia ben pestata, che sale tra il bosco intervallando tratti molto dolci a tratti più ripidi, ma mai troppo impegnativi.
Dopo circa 1,30 ore di cammino raggiungiamo una bellissima sella, detta località Fienilvento, dove il panorama si apre. Proseguiamo ancora nel bosco fino a raggiungere a quota 1950mt un pianoro chiamato Laghetto: la vegetazione si fa sempre più rada, lasciando spazio ad ampi prati abbondantemente imbiancati.
Inizia qui la parte finale dell’ascensione, salendo verso sinistra la dorsale bianca, con tratti a zig zag ed altri più ripidi. In 3 ore dalla partenza intravediamo la croce di vetta, che raggiungiamo con un ultimo strappo di salita.
Il panorama dalla vetta è veramente notevole, spaziando dalle montagne della Valtellina (compreso il Monte Rosa sullo sfondo), alle cime attorno al Mortirolo, al gruppo dell’Adamello, con in primo piano Aviolo e Baitone, fino a sud con il massiccio della Concarena.
Dopo una breve sosta in vetta, scendiamo per lo stesso percorso della salita; la discesa, grazie alle ottime condizioni della neve, è veloce e divertente, e in men che non si dica raggiungiamo una delle baite incontrate all’inizio del percorso, dove ci concediamo una salaminata.
Rifocillati al punto giusto, riprendiamo il cammino e in meno di venti minuti siamo alla macchina. (1,30 ora dalla cima)
Scheda tecnica
05/01/2020
Loritto di Malonno (BS)
2308mt
E
(Vai a legenda)1160mt
Salita: 3.00h
Totale: 4.30h
Scarponi, ramponi, piccozza/bastoncini
EdoardoNicolaFrancescoFilippoStefano
Note
Cima facile da raggiungere, grazie anche alle condizioni della neve da noi incontrata, abbondante ma sufficientemente appoggiata e tracciata. Da valutare l’attrezzatura da usare come ausilio alla gita: nel nostro caso abbiamo indossato i ramponi solo nella discesa, molto utili per avere appoggio sicuro soprattutto nei tratti più ripidi e ghiacciati. La salita invernale rende certamente lo sviluppo nel bosco ancora più incantevole e suggestivo, e la parte finale sui prati più ripidi ricorda un’ascensione alpinistica estiva. Il panorama durante il percorso e soprattutto in vetta, complice il cielo terso di gennaio, è veramente notevole, con vista su catene innevate a perdita d’occhio.