Descrizione
FerrateScegliamo come prima esperienza di ferrata per i piccoli Edoardino, Matilde e Pietro, la via ferrata Majare, nel gruppo del Catinaccio. Il punto di partenza è presso il passo di Costalunga, tra Val di Fassa e Val d'Ega, da dove parte la seggiovia (1630 mt) che ci porta al rifugio Paolina (2125 mt).
Da quest'ultimo iniziamo il sentiero che costeggia in senso antiorario il massiccio dolomitico della Roda di Vael. Dopo venti minuti si incontra il monumento di Christomannos, un'imponente aquila di bronzo, e dopo altri venti minuti si giunge al rifugio Roda di Vael, a 2280 mt. di quota. Dal rifugio il sentiero devia evidentemente verso sinistra, ed inizia a salire, attraversando i prati, a ridosso del massiccio roccioso; poco sopra il rifugio ad un bivio teniamo la destra, in quanto preferiamo compiere la ferrata da nord verso sud; il sentiero che sale a sinistra rappresenterà invece la via di ritorno.
Sotto la bastionata rocciosa inizia la via attrezzata: la ferrata si addentra nel massiccio roccioso alternando tratti verticali, traversi, un paio di scale a pioli incastonate in spettacolari camini, fino a culminare sul filo di cresta, da dove si possono ammirare sia la val di Fassa, sulla nostra sinistra, sia la val d'Ega, sulla nostra destra. La ferrata termina a sud della cresta di Majare, da dove il sentiero inizia, prima in cresta e poi in costa, a scendere fino a raggiungere il bivio in cui si chiude l'anello, e appena sotto il rifugio Roda di Vael.
In circa mezz'ora siamo di nuovo al rifugio Paolina, e grazie alla seggiovia, al punto di partenza, il passo Costalunga.
Scheda tecnica
11/07/2017
Stazione a valle seggiovia Paolina 1630 mt, presso passo Costalunga
2600mt
MD
(Vai a legenda)500mt
Salita: 4.00h
Totale: 7.00h
Imbrago, kit ferrata, caschetto
EdoardoFlavioEdoardinoMatildePietro
Note
Giro veramente spettacolare dal punto di vista panoramico. La ferrata non presenta particolari difficoltà tecniche, prestandosi quindi anche ad essere intrapresa da principianti, seppur accompagnati. Considerare però la lunghezza del percorso attrezzato, con tempi di percorrenza che si possono dilatare anche a causa del traffico di alpinisti.